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— Siete anche molto bello, — soggiunse la signora, guardandolo mentre il fiammifero gli illuminava il volto di sotto in su. E, per prevenire l’immancabile risposta di lui, che ella indovinava, aggiunse subito sorridendo:

— Anche questo, è vero, l’annuncio lo esigeva! Non essendo bella io...

Alberto fece un debole mormorio di protesta.

— D’altronde... la bellezza... — riflettè lei, stringendosi nelle spalle, — in fondo qual’è la bellezza che conta? la bellezza che veramente ci dà la gioia? Quella degli altri. A me che importerebbe ora di essere una Venere Anadiomène se dovessi star qui seduta accanto a uno spauracchio? Se dovessi parlare e sorridere con un gorilla o un orangutan? No, no! ciò che conta — e di nuovo fissò il giovane con quello strano sguardo penetrante e acuto — ciò che conta è la bellezza altrui. Per me, l’importante è che siate bello voi.

Alberto, non sapendo che cosa rispondere, tacque. Ed ella, dopo un breve silenzio, riprese:

— Quanto a noi donne non belle, abbiamo sulle altre un immenso vantaggio; questo: che l’uomo non ci teme. L’uomo anche più cauto e circospetto si avvicina alla donna non