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sofferto e fatto soffrire, e di chi molto ha gioito e fatto gioire, che per alcuni uomini ha un fascino assai maggiore che non la sana, candida e impacciata giovinezza.

Non per Alberto, però, il quale era un’anima semplice e che — eccetto in arte — aveva dei gusti elementari e primitivi. Nella sua pittura egli metteva tutte le stravaganti e morbose eccentricità ch’egli nè sentiva nè credeva sentissero gli altri; ma che, essendo prescritte dalla moda del momento, diventavano ipso facto regolamentari e convenzionali.

Nulla essendovi oggi in arte di più normale dell’anormale, Alberto dipingeva delle mostruosità per paura di sembrare bizzarro.

— Avrete trovato strano il mio annuncio; — disse la signora in una calda voce vellutata, poggiando il mento sulla mano sottile, e fissandogli in viso gli occhi chiari e lunghi.

— Sì, — ammise Alberto — l’ho trovato un poco strano.

— Ebbene — diss’ella, sempre guardandolo fisso — a me pare più strano che voi abbiate risposto.

— Già, — fece Alberto, e i suoi pensieri corsero a Piero con un senso di ostilità. Poi, riprendendosi: — Posso offrirle qualche cosa?