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Ucciderla?...

Ah sì! sarebbe bene; sarebbe giusto liberare il mondo da una creatura così nefanda.

Era questo, era questo che bisognava fare.

E poi?

E poi... finirla!

E dunque, anche per lui si avverava il pronostico, si compieva la nefanda profezia di costei? Anche lui finiva come gli altri — come quelli che lo avevano preceduto? Finiva nel «pozzo», nel famoso pozzo di Messalina in cui ella si vantava di aver precipitato tutti i suoi amanti?

Ah, mio Dio! come era tragico, come era grottesco, e iniquo, e atroce tutto ciò!

· · · · · · · · · · · · · · · ·

Laggiù, oltre la lucida striscia del fiume, oltre l’arco del ponte, era il tranquillo e oscuro viale, sprofondato nella pacata ombra notturna. La sua casa era lì; le finestre brillavano, illuminate ancora.

Perchè struggersi? Perchè lottare? Perchè soffrire?

Ella lo attendeva, coi suoi occhi verdi, colle sue mani morbide, col suo petto dolce-anelante su cui poggiare il capo e riposare...

Perchè struggersi? Perchè soffrire?