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...sorella di messalina | 127 |
Andrebbe lontano, andrebbe a cercare la gioia. Sì, la gioia! egli che aveva così poco gioìto nella sua vita limitata e meschina.
Un immenso, impaziente fremito di allegrezza lo prese. Era giovane, era giovane! Aveva la vita davanti a sè. Aveva il mondo davanti a sè.
E nel mondo vi erano altre donne, oltre a questa femmina malvagia e quasi brutta che lo aveva per un tempo soggiogato; e nella vita vi erano altre passioni oltre a questa passione vile e perversa per una donna di chissà quanti anni più vecchia di lui — una donna di cui un giorno gli era stato chiesto da un amico se fosse sua madre...
Finito! finito!... Egli andrebbe verso altre città, verso altre mète. Vi erano pure tre belle, tre grandi cose al mondo, tre cose per le quali valeva la pena di vivere: la ricchezza; la gloria; l’amore. Col suo ingegno, colla sua gioventù, col suo coraggio egli le conquisterebbe tutt’e tre.
La ricchezza — sfavillante miraggio! È vero che in sè stessa valeva poco! Ma, nobilitata dalla gloria...
La gloria — arduo, aspro cammino! Vetta arida, è vero, e solitaria per chi la raggiunge! Tuttavia, la gloria confortata dall’amore...
L’amore! L’amore... di chi?