Pagina:Vivanti - Sorella di Messalina.djvu/108

104 annie vivanti


— Accendete! accendete! accendete! — urlavo smaniando, cercando colle braccia, con le mani, colle unghie di lacerare il buio che era intorno a me e ch’io sentivo avvolgermi, avvilupparmi come tanti fluttuanti brandelli di stoffa nera. Quel buio, come una cosa molle, morbida, mostruosa s’addensava intorno a me, a me solo... Sì! Io solo ero nel buio. Al di là dei mille drappi neri che mi circondavano, gli altri erano nella luce, gli altri ci vedevano, gli altri si vedevano... gli altri mi vedevano!

Vedevano i miei gesti scomposti, le mie braccia, le mie mani brancicanti... Atroce pensiero! Vedevano la mia faccia convulsa, frenetica. Dovevo essere orribile a vedersi, irrigidito e grottesco, colla bocca spalancata, con gli occhi sbarrati e spenti...


(Alberto, ascoltando le parole del giovane si sentì irrigidire e gelare anch’egli. Anch’egli aveva la bocca aperta e gli occhi spalancati nel buio della notte ancor fitta.

E cercava d’imaginarsi che cosa sarebbe il rimanere in quella tenebra per sempre. Anch’egli si figurava quel buio come un viluppo misterioso, come una muraglia morbida di brandelli neri fluttuanti intorno a lui; an-