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66 | Naja Tripudians |
— Non di me, — fece Milady, appoggiandosi con tenerezza al suo braccio.
— Di te, sì, di te! E delle giraffe, e di Gerardo, e di Moses, e di quanti siete. Mi uscite da tutti i pori.
— Totò! Totò! non dir questo — ansò Lady Randolph e il suo ampio petto fluttuò come un mare in burrasca. — Sai che mi fai pena parlando così! Del resto, — soggiunse, — le giraffe, la settimana scorsa, ti erano pur piaciute.
— E perciò? Devono piacermi per tutta la vita? — sogghignò il giovane con amara ironia. — Bada che ti preavviso: uno di questi giorni.... «tatà, Totò!» — E fece cenno d’addio colla mano.
— Ma che cosa dici?
— Sì, sì. È finita. Vado al Giappone col mio amico Collins. Vado a Yokohama, dove le donne non si pettinano che una volta all’anno, non parlano mai, e dormono vestite.
Indi sciogliendosi impaziente da lei, uscì colle sue lunghe gambe snelle, nel giardino.
A colazione Totò non volle parlare che di Yokohama e Tokio e, al domestico che gli porgeva i piatti, diceva: — Sayonara! — con affa-