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50 | Naja Tripudians |
Jessie. — Non ho tempo, io, di riempirmi la testa di parole nuove.
E staccò dal gancio una casseruola, sbattendola sul tavolo con molto rumore.
— Lasciamola stare! — fece Leslie, traendo pel braccio la sorella. — Sai bene.... È come la storia del pianoforte.
La storia del pianoforte! Le ragazze la rammentavano a Jessie ogni volta che volevano farla stizzire.
— Rose Cottage sarebbe perfetta — aveva detto un giorno Myosotis, guardandosi intorno nella casetta, che dopo la vigorosa pulizia pasquale di Jessie era linda e lucida come un bambino a cui si sia lavato con molto sapone la faccia, — sarebbe perfetta.... se ci fosse un pianoforte.
Il papà, udendo quell’osservazione, aveva accarezzato la guancia rosea di Myosotis.
— Te lo comprerò, — disse.
Ma Jessie che stava mettendo tavola, e che, per principio, disapprovava ogni soverchia indulgenza, intervenne severa:
— E si può sapere che cosa ne farete d’un pianoforte, poichè non lo sapete suonare?
— Ma quando l’avremo, impareremo — disse Myosotis.