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IV.

E la vita le salutò, tutta sorrisi. Le condusse, tenera come una mamma, gaia come una amica, pei mattinali sentieri dell’adolescenza.

Myosotis bionda, Leslie biondissima, vagavano fantastiche e sognanti in un mondo d’azzurre irrealità. Credevano ai miracoli e alle visioni, ai poeti e alle fate, agli angeli e agli umani.

Avevano l’abitudine gentile di parlare colle cose immateriali e inanimate.

— Buon giorno, primavera! — diceva Myosotis quando, uscendo al mattino, scorgeva in fiore gli alberi di mandorlo e di pesco.

— Buon giorno, sole, hai dormito bene? — chiedeva Leslie.

E alla luna nuova facevano sempre un inchino e molte raccomandazioni perchè portasse il bel tempo.