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XXX.
In un balzo Myosotis traversò quella stanza crepuscolare che l’oppio riempiva di un vapore denso e dolciastro, e, scansando la lunga figura supina, aprì l’uscio e si trovò in un corridoio che dava nella sala d’ingresso.
E là, nell’anticamera, seduta accanto al focolare, calma, corretta e composta, stava la vecchia cameriera, pronta ad aprire la porta agli illustri ospiti attesi.
Myosotis non pronunciò sillaba; cogli occhi stralunati, colle braccia tese come ad invocare da lei il silenzio, le passò dinanzi e strisciò, silenziosa come un’ombra, verso la porta d’ingresso. Con frenesia cercò la serratura....
La donna non si mosse; il suo sguardo acuto seguiva le movenze di quella figuretta brancolante intorno al chiavistello, poi i suoi occhi va-