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Naja Tripudians 205


salone. Vide subito Leslie, seduta sul divano accanto a Lady Randolph.

Era appoggiata indietro tra i cuscini e aveva gli occhi socchiusi. La piccola bocca rosea era semiaperta, e il suo viso non esprimeva nè terrore nè angoscia. Myosotis vide che intorno alle narici e sulle labbra aveva qualche traccia di polvere bianca.

Perchè aveva gridato? E che cosa le avevano fatto per calmarla così? Myosotis rimase un istante immobile accanto all’uscio; poi s’avviò trepida verso la sorella fissando in quel viso di bambina assonnata i suoi sguardi esterrefatti.

Dormiva, Leslie? Dormiva?...

No. Tra le palpebre semiabbassate, le pallide iridi celesti guardavano Myosotis; la guardavano, senza luce, senza espressione.

Misericordioso Iddio! che cosa avevano fatto a Leslie?

Myosotis la chiamò per nome; ma quelle iridi pallide, quelle pupille velate non ebbero un tremito.

Fu Lady Randolph che rispose. Sollevandosi dai cuscini disse con voce aspra a Myosotis: — Lasciatela stare. È stanca. — E col suo braccio nudo e profumato cinse il collo della