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Naja Tripudians 133


alla contaminazione dello spirito, alla cancrena dell’anima che in quest’epoca nefanda ci invade — chi porrà rimedio?... Questo io pensavo, dottore.

Si erano fermati in fondo al viale; il vento dell’est, freddo e rabbioso, faceva turbinare ai loro piedi le foglie morte dei roveri e degli ontani.

Il vecchio dottore ebbe un brivido.

— È triste ciò che voi dite, — mormorò.

Poi, rivolto verso il ponente (e giù, lontano, in fondo alla valle la nebbia si stendeva come una coltre sudicia sulle lontane città):

— Fa freddo, — disse. — Entriamo.


L’indomani all’alba Laurence Wilmer partì. Come egli stesso aveva messo per condizione, nessuno — eccetto la vecchia Jessie, che sempre si alzava all’alba — scese per salutarlo. Quando uscì dall’aia, pronto alla partenza, vide che le finestre della casetta erano ancora tutte chiuse.

Whisky e Soda sbucarono da sotto un gran mucchio di fieno, stirandosi, cogli occhi rossi, gli vennero incontro, scodinzolando, e lo accom-