Pagina:Vivanti - Naja Tripudians, Firenze, Bemporad, 1921.djvu/131


Naja Tripudians 127


bici. E lui gridava tanto che faceva star male tutti. Allora papà ha pregato Myosotis di suonare il pianoforte, perchè non si udissero quegli strilli.

La zia Marianna rise. — E che cosa ha suonato, signorina? — chiese, rivolto a Myosotis.

— L’inno reale, — disse Myosotis, tutta arrossente; e rise anche lei.

— Con molto pedale! — soggiunse Leslie.

Allora tutti risero; e il convalescente grugnì, rallegrato da quel piacevole suono.

In quell’istante passò accanto all’orecchio di Wilmer un insetto, volando con sonoro ronzio.

— Oh, guarda! un «fioralato!» — esclamò Leslie.

— Che cos’è? — domandò Wilmer.

— Ma, veramente, — spiegò Myosotis, — il loro nome giusto non lo sappiamo. Sono delle strane bestiole, che quando sono ferme sembrano dei fiorellini verdi. Perciò le chiamiamo così.

— Pensate, — disse Leslie, congiungendo infantilmente le mani in atto di pietà, — che non possono fare che un volo, uno solo! in tutta la loro vita! Appena hanno volato, muoiono.

— Già. — soggiunse Myosotis, volgendo a