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rente. Parlò delle sue speranze per l’avvenire.... quell’avvenire di cui, ormai, poteva dirsi sicuro....

Dati questi brevi ragguagli biografici, la zia Marianna non parlò più di sè, ma riuscì a far parlare tutti: la timida Myosotis, il riservato dottore, e Leslie, ridente e ritrosa. Anche la bisbetica Jessie, portando il caffè, si attardò a prender parte alla conversazione generale.

Dopo colazione le fanciulle lo condussero sull’aia a far conoscenza delle otto galline — gonfie e immobili pel freddo — e dei tre conigli bianchi e neri scampati alla truculenza di Whisky e di Soda e alla ferocia culinaria di Jessie....

Quindi gli venne presentato anche un piccolo maiale, convalescente dall’influenza, sdraiato sotto un mucchio di paglia dorata.

— È stato molto male, poverino, — sospirò Leslie colla sua dolce voce di colombella; — bisognava vederlo! Era tutto rosso per la febbre!... allora papà ha ordinato che gli si facessero due tagli nella coda, per cavargli il sangue.

— Sventurato! — disse Wilmer scotendo il capo con gravità.

— Sì, era terribile, — disse Leslie. — Figuratevi che i tagli glieli ha fatti Jessie, colle for-