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XIX.

Il dottor Harding fece assai buona accoglienza a Laurence Wilmer, e anche la temibile Jessie, messa al corrente di tutto, lo salutò con molti sorrisi.

Il dottore non volle che si parlasse di lasciarlo ripartire quella sera stessa, e gli fu preparata una cameretta gaia e imbiancata alla calce, da cui, per fargli posto, Jessie portò via molte provvigioni di mele, di pere e di cipolle.

La colazione fu assai allegra. La zia Marianna, come le fanciulle continuarono a chiamare il loro ospite, aveva molte cose divertenti da narrare riguardo alle sue molteplici attività giornalistiche. Parlò brevemente della sua giovinezza, dei suoi sogni d’arte troncati dalla morte di suo padre — tragica ed improvvisa morte che lasciava senza risorse la madre delicata e soffe-