Pagina:Vivanti - Naja Tripudians, Firenze, Bemporad, 1921.djvu/121

XVI.

Un silenzio esterreffatto seguì questa dichiarazione. Gli occhi di Myosotis, fissi su quel viso barbuto, si allargavano smisuratamente.... Egli vide quelle iridi balenare azzurrissime, poi con un rapido battere delle palpebre, velarsi subitamente di lagrime.

Erano lagrime di bruciante umiliazione. In un lampo tornarono alla mente di Myosotis le lettere ch’ella aveva scritto a quest’uomo, lettere puerili in cui gli aveva svelata tutta se stessa, in cui aveva descritto le sue intime sensazioni, in cui aveva persino descritto il colore dei suoi occhi e dei suoi capelli.... Tutti, tutti i suoi pensieri aveva detto a questo sconosciuto, credendo, di parlare ad un’amica, a una dolce donna dagli occhi profondi, dalla fronte serena sotto i capelli bianchi....