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Naja Tripudians | 115 |
cendo a questa una smorfia che somigliava a una strizzatina d’occhio, disse:
— Potete scrivere qui i vostri nomi.... — E spinse verso di loro un foglietto di carta bianca non troppo pulita.
— Metterò io il mio nome, — disse la fanciulla. E china sul tavolo scrisse sul foglietto: — Myosotis. —
Indi, porgendolo al ragazzo, soggiunse:
— Dite alla signora che non la tratterremo che pochi istanti.
Stavolta non c’era da sbagliarsi; il ragazzo, con aria di burla, chiuse un occhio, poi gonfiò le guancie come se volesse scoppiare dalle risa.
— Lo dirò.... alla signora! — disse. E se ne andò sventolando il foglietto.
Rimase assente qualche minuto. Poi riapparve.
— Passate pure, — disse, e ancora facendo le viste di torcersi in silenziosa ilarità, riprese il suo posto e il suo giornale.
— Odiosa persona, — mormorò Miss Jones avviandosi per l’oscuro corridoio.
— Porta 7, — le gridò dietro il ragazzo.
Alla porta 7 Miss Jones bussò con molta decisione e risolutezza, poi entrò senza aspettare risposta.