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Naja Tripudians | 111 |
Dopo circa mezz’ora una di esse, che pareva la regina di Saba, si fermò al loro tavolo, porse un elaborato menu e attese con sprezzante inarcar di sopracciglia e impaziente battito della punta d’un piede, la loro ordinazione. Questo le confuse a tal punto che finirono coll’ordinare in gran fretta dei cibi che detestavano; e Miss Jones rese vieppiù cupo ed affliggente il pasto con dettagliate e lugubri previsioni riguardanti il suo stomaco e la sua digestione.
Finito il lunch Miss Jones si accinse a raccogliere gli involti.
— Sarà ora di andare alla stazione, — disse. Ma Myosotis la trattenne. — No; lascieremo qui in consegna i pacchi. Abbiamo ancora una cosa da fare.
— Che cosa? — fece Miss Jones, ancora acidetta, ma alquanto placata da due tazze di thè e vari plumcakes.
— Adesso andiamo a fare una visita.
— Una visita? — esclamò Miss Jones. — Ma non conosciamo anima viva a Leeds!
— Sì, sì, ne conosciamo una, — rise Myosotis, deliziosa sotto alla nuova «toque» con una ghirlandetta dei suoi fiori omonimi intorno al bordo, e con una cravatta «bleu Nattier»