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64 | annie vivanti |
come un arcangelo! e si va a cercargli un vestito, e non si trovano che degli straccetti che non gli stanno. E qualche volta si ha un pensiero storto, insignificante, un rospiciattolo di pensiero! e gli si trova una gran veste a strascico d'argento. Quando sarò un grande poeta, — sospirò Nancy, — spero di non condurre attorno dei rospi di pensiero vestiti d'argento...
Nella sua seggiola al sole Edith aprì gli occhi.
— Nancy! dov'è Nancy?
Valeria balzò in piedi.
— Vuoi qualche cosa, Edith cara?
— No, niente; vorrei Nancy! mi piace tanto vederla. E sono proprio troppo pigra per correrle dietro.
— La chiamerò io, — disse Valeria.
A quella risposta inaspettata, la signora Avory alzò gli occhi sorpresi e grati, e sorrise a sua nuora.
Valeria trovò Nancy che declamava dei versi agli alberi del frutteto. S'inginocchiò sull'erba ad allacciarle la scarpetta sciolta, e disse senza alzare il viso:
— Nancy vai da Edith. Ma... senti... cara, non devi baciarla.
— Oh! è stata cattiva?
— No, gioia, no. — Valeria ancora in ginocchio cinse col braccio la piccina. — La povera Edith è malata, — disse lentamente.
— Allora la bacierò il doppio, — disse Nancy facendosi rossa.
— Bimba mia! bimba mia! cerca di capire! — scongiurò Valeria. — Edith è ammalata; come lo era il tuo papà... povero caro papà! — che è morto. Ed è lo stesso male che avevano le sue sorelle — e sono morte. E se tu la baci, oh, anima mia, adorata mia! potresti ammalarti anche tu, e morire. Pensa, pensa che ogni volta che tu baci Edith, è come se tu prendessi una spada per trafiggere il cuore di tua mamma.