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i divoratori 55


Quando fu vicino a quella figura, disse in fretta:

— Ho ottantasette anni.

La figura sventolò ambe le braccia, molto impressionata.

Il nonno sedette per terra perchè era stanco.

... Già Nancy era giunta in salvo, e la casa echeggiava di voci e splendeva di lumi accesi. Ma nel buio sulla collina il nonno sedeva vicino allo spaventa-passeri e discorreva con lui.

— Quando vorrà andare a casa, — diceva il nonno, — verrò anch'io se permette.

E lo spauracchio non fece obbiezioni.

Dopo un lungo silenzio il nonno riprese:

— Mi dirà poi quando sarà disposto ad andare...

La figura gli fece cenno con fluttuante gesto che aspettasse; e il nonno cercò di non impazientirsi.

— Va bene, va bene, — disse. — Non ho fretta.

Ma era tardi e faceva freddo.

... D'improvviso, ecco, sul ciglio della lontana collina, apparire suo figlio Tom! Ed anche il figlio di Tom. Giganteschi e taciti scendevano per il pendìo, venendo a lui con passi lunghi e leggieri. E dietro loro, con passi lunghi e leggieri, venivano tutti i figli morti di suo figlio Tom. E tutti si mettevano a sedere intorno a lui. E più l'aria si faceva buia, più egli se li sentiva vicini, leggieri e giganteschi. C'era anche Sally, Sally che era la sua prediletta; ed essa si appoggiava strettamente al suo petto, e gli agghiacciava, col piccolo viso freddo, il cuore.

A tutti loro egli domandò se avessero veduto Nancy; ma essi dissero di no, scotendo la testa tutti insieme. Il nonno chiese a Sally se la sua tosse andava meglio. E allora tutti risero piano, senza rispondere.

La trebbiatrice passò, agitando le ali...

Così per tutta la notte i suoi figli morti sedettero accanto