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54 | annie vivanti |
Ma era una trebbiatrice, coperta di lunghe tele nere che sventolavano nell'aria. Il nonno si affrettò un poco nel passare, e disse forte:
— Ho ottantasette anni.
Allora si sentì più tranquillo. Era persuaso che nessuno, sapendo la sua grande età, gli avrebbe fatto del male. Difatti la trebbiatrice lo lasciò passare senza fargli nulla, e non lo seguì coi suoi cenci sventolanti, come egli aveva temuto. D'un tratto sussultò udendo dei piedi leggieri correre nel buio davanti a lui. Erano tante pecore grigie nella notte, che si fermarono di colpo, tutte insieme, con le faccie nere volte verso di lui. Gli venne freddo, e si affrettò, vacillante; mentre gli pareva sempre che dietro a lui sbucasse qualche cosa dai cespugli. Era agghiacciato di paura.
— Ho ottantasette anni. Non è giusto che io sia qui, solo nella notte, — disse e cominciò a piangere forte, come un bambino; ma nessuno lo udì ed egli ebbe paura del rumore che faceva.
Si volse per tornare a casa, passando di nuovo vicino alla macchina avvolta nel drappo nero. Ed ecco che in un campo a destra vide qualcuno in piedi che si moveva.
— O Nancy! — gridò — sei lì?
Ma la figura non rispose.
Allora il nonno gridò:
— Buona sera. Scusi... ha visto Nancy? Buona sera! Nancy è passata di qui?
La figura nel campo faceva molte riverenze e il nonno continuava a rispondergli:
— Buona sera, buona sera.
E come gli pareva di vedere che gli facesse cenno di avvicinarsi egli si avviò pel campo, incespicando nei solchi.