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i divoratori | 41 |
Ma poi Nancy scoprì che voleva una cosa tutta diversa, e che aveva bisogno di una rima per la parola «verse.»
— «Terse», — disse Edith.
— «Curse», — disse Nino.
— «Disburse», — disse Fräulein.
— Oh, — esclamò la piccola poetessa, — «that is not poetic, but rather the reverse!»
— «Purse», suggerì Nino.
— «Hearse», — pronunciò il nonno cupamente.
— «We go from bad to worse», — esclamò Nancy, ridendo, e tutte le fossette le si incavarono rosee nelle guancie. — State zitti un momento!
And if I cage the birdlings... |
— Che «birdlings?» — disse Fräulein.
— Ma i «birdlings» sono le parole... l'ho già detto, — disse Nancy.
Tutti avevano l'aria vaga e incerta.
— Ma sì, non vi ricordate? «The winging singing things I caught, were words», — spiegò Nancy.
— Ma perchè li vuoi mettere in gabbia? — chiese Fräulein, che aveva una mente ordinata.
— Ma perchè... perchè... — fece Nancy affrettatamente, fabbricando le sue ragioni mentre le spiegava, — le parole non si devono lasciar volare attorno, come vogliono; si devono prendere, e rinchiudere nei versi... nelle righe... Non so come dirlo...
— Vuoi dire nel ritmo? — disse Edith.
— Che cos'è il ritmo? — chiese Nancy.
— La misura, il tempo... come nella musica.
— Sì, sì, così voglio dire, — esclamò Nancy. — Le parole vanno imprigionate nel ritmo, come degli uccelletti in gabbia.