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310 | annie vivanti |
— Ed egli si tolse dalla tasca il portafogli; e ne trasse una fotografia, una piccola istantanea, che porse a Nancy.
Sì, era lei, colla bambina: un’orribile istantanea, presa mentre uscivano da un negozio di giocattoli, e stavano per traversare la strada. Anne-Marie aveva un piede alzato in aria. Ridevano tutt’e due, e sembravano brutte, una più dell’altra.
— Mio Dio! — singhiozzò Nancy, piombata nell’abisso della mortificazione. — Anne-Marie non è così! Vi prego di credere che non è così!
Un sorriso gli passò sul volto: riprese il ritrattino e lo ripose con cura nel portafogli; poi mise il portafogli in tasca.
— Quando ho saputo, dunque, che avevate una bambina, e che vostro marito era... era partito, lasciandovi sola e senza mezzi...
— Ma come avete saputo? — balbettò Nancy, — e chi ha fatto quell’orribile fotografia?
— Che importa come, e chi? Con cento dollari si hanno tutte le fotografie e tutte le notizie che si vogliono. Dicevo che allora, avendo capito ciò che volevate, mi sono detto: «All right!». Mi presterò al gioco. «Je marcherai», come dicono i francesi. — Et j’ai marché!
Un lungo silenzio.
— E adesso, che cosa volete?
Nancy non rispose. Piangeva, colla faccia chiusa nelle mani.
— Volete continuare a vivere in America? Vi piace l’America?
Nancy fece cenno di no.
— Perchè piangete? — Egli le prese il polso, e le tolse una mano dal viso.
Nancy alzò su di lui gli occhi rossi e lagrimosi.
— Piango — disse con voce spezzata — perchè tutto