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284 annie vivanti


Perchè nel violino di Markowski c’era una cosa che cantava — un uccelletto o una fata o una sirena — e nel suo brutto piccolo violino non c’era?

— Sta buona, sta buona, — diceva Markowski, scotendo le ciocche di capelli neri che gli spiovevano sugli occhi veementi, — aspetta! Uno di questi giorni anche nel tuo violino ci saranno gli uccelletti e le fate... E canteranno per te. Adesso studia la scala di sol.

Allora Anne-Marie aveva studiato la scala di sol, con immenso stupore di Nancy, che non credeva che in una lezione si potesse imparar tanto.

In dieci lezioni Anne-Marie aveva imparato quindici scale e una ninna-nanna. E poi, in due mesi aveva imparato ciò che gli altri bambini imparano in due anni. Così diceva Markowski sempre più agitato e veemente; e dava delle lezioni sempre più lunghe, e veniva tutti i giorni, invece di due volte alla settimana come era stato convenuto.

— Io non so più cosa vi devo, — gli disse Nancy. — C’è molta confusione nei nostri conti. La lezione di oggi era di due ore: dunque equivale a una settimana. E ieri anche... E avant’ieri? Non so più. Mi pare che siate sempre qui.

— Non importa, non importa, — disse Markowski, agitando le lunghe mani, — mi pagherete un altro giorno. — E, ricordando ciò che aveva udito da George riguardo alle loro condizioni finanziarie, soggiunse: — Potrete pagarmi quando la bambina vi suonerà la Chaconne di Bach.

— Va bene, — disse Nancy, tranquilla, pensando che questo volesse dire tra otto o dieci giorni.

E vedendo Markowski torcersi in silenziosa ilarità mentre riponeva il violino, lo credette un po’ pazzo.

Fräulein Müller fece tutto un giorno e metà d’una