Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
250 | annie vivanti |
cuore impaziente. E forse voi ed io non ci incontreremo mai.
«Ma sono superstizioso. Nella carrozza che mi portava verso il porto or ora, le parole che spesso ho in mente quando viaggio mi suonavano insistenti nel pensiero:
«Dort wo du nicht bist, dort ist dein Glück.»
Là, dove tu non sei, è la tua felicità!
«Lascio questa terra d’America dove non fui mai felice. Forse perchè la mia felicità era frattanto in Europa, in Asia, o in Australia!
«Ma ora — ora che parto — la mia felicità sarebbe forse qui? Se vado in Europa, non lascio forse la mia felicità in America? Carrozze, battelli e treni non mi stanno portando via da lei? A questa idea ho fatto fermare la carrozza e ho comperato questi fiori.... a caso!
«Arrivato a bordo, ho detto allo «steward» di chiamarmi un fattorino. Ed eccolo qui, che aspetta: è un orrendo ragazzo colla bocca storta. A lui affiderò i miei fiori, questa lettera.... e il mio destino!
«Guardo il messaggero e mi piace di pensare che anche i vostri occhi lo vedranno.
«Ma come, come, o ignorata mia felicità, potremo trovarvi, i fiori ed io?...
«Ecco: dirò al fattorino di fermare la prima incognita che incontra, pur che porti un abito celeste!
«Dunque, siete voi! Buon giorno, felicità! In questa bella mattinata d’aprile voi siete dunque uscita in una veste colore del cielo?
«Io ragiono così: se siete vestita di celeste dovete essere giovane; e se siete giovane, dovete essere felice; e se siete felice dovete essere buona.