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206 | annie vivanti |
— Dovrete segnare e tagliar fuori tutto ciò che si riferisce al... al Congo, — disse Mrs Doyle.
Sua figlia volse rapidamente le spalle e guardò fuori dalla finestra. Aldo non vedeva di lei che il gran nodo del cappello, e la nuca bionda e le esili spalle. Gli parve una creatura nervosa.
— ... Dunque, — continuò Mrs Doyle, — tutto quello che riguarda il Congo, lo segnerete in inchiostro rosso.
— E non devo tagliarlo fuori, allora? — chiese Aldo.
— Sì, sì, tagliarlo fuori. E poi sottolineerete di rosso il nome del signor Van Osten tutte le volte che lo vedrete.
— Benissimo, — disse Aldo.
— E poi, tutto ciò che dice Van Osten stesso, gli «speech», capite, li copierete in questo grande libro.
— Non sarebbe meglio, forse, — azzardò Aldo, — se ritagliassi gli speech, e li incollassi nel libro?
— No, no, no! — disse Mrs Doyle. — Egli li vuole copiati. Vero, Marjorie?
Sua figlia si volse e disse.
— Sì, sì, li vuole copiati. — E rise.
Aveva gli occhi verdi e frizzanti, e un sorriso strano. I capelli chiari, molto crespi, le scendevano fin giù sul piccolo naso dritto, e aveva un vezzo grazioso di gettare all’indietro il capo per guardare di sotto ai riccioli, che le era particolare. Era vestita come una bambola francese molto costosa.
— Oh, sì, — ripetè, colla testa gettata all’indietro, e la voce alta e infantile, — li vuole tutti copiati! — E ancora il sorriso vacillante e tenue le fluttuò, fine come una fiammella, pel viso. Poi volse le spalle e tornò a guardare dalla finestra.
Le signore se n’andarono, e Aldo sedette alla scrivania e principiò il suo lavoro. Egli aveva una bellissima