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192 | annie vivanti |
Aldo ne parlava? — è un mito. Mai in vita sua Aldo è stato in un rancio. Una volta ha incontrato un francese malato di polmoni, che era stato nel Texas; e questi gli aveva narrato tutti quei romantici dettagli che egli ha poi riservito a noi. Ti ricordi, mamma? Sul Lago Maggiore... Ci raccontava — un po’ vagamente, è vero, e soltanto quando noi lo pregavamo — quelle storie dei cavalli selvaggi del West, i «bucking bronchos», su cui galoppava traverso le sterminate praterie... Quando gli rimprovero le sue favole, egli mi risponde che era colpa nostra. Insistevamo per sapere tutti i dettagli! Dice poi che è stata Clarissa a metter fuori la leggenda del rancio, perchè le pareva una idea estetica e graziosa. E lui s’è trovato a dover continuare questa storia come poteva.
Povero Aldo! Quando ci vede in questi abiti ci detesta! E detesta tutte le cose tedesche che Frau Schmidl ci dà da mangiare. È andato ora per la terza volta dal Console italiano a vedere se questi non potesse procurargli delle corrispondenze da fare. Io potrei dare delle lezioni; ma Frau Schmidl dice che v’è molto più gente che vuol dar lezioni che gente che ne voglia prendere. E poi... c’è Anne-Marie a cui bisogna badare. Anne-Marie! Frau Schmidl l’adora per il suo nome. Dice che è «echt Deutsch!» Frau Schmidl è una cara bionda grassa, come sua sorella, e, come lei, parla quello spaventoso linguaggio che è l’inglese dei tedeschi americani. Anne-Marie ama assai quel modo di parlare, e lo imita. Mi vien freddo pensando che Anne-Marie imparerà a parlare così.
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Aldo non ha trovato occupazioni di sorta. Gli americani non vogliono avere nulla a che fare con un italiano; e gli italiani vogliono ancor meno aver a fare con un italiano.