Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
i divoratori | 167 |
a sinistra, ed ora si erano seduti su una panca in faccia al Crédit Lyonnais.
— Vuole aspettare un momento? — disse Nancy all’inglese.
Poi mosse rapida verso la panca; mentre Mr Allen, impassibile, rimaneva a guardare gli alberi.
Sì, era Aldo: Nancy lo udì ridere. Ma chi poteva essere quella donna grassa? Nancy corse avanti, poi, a pochi passi da loro, si fermò.
Aldo voltandosi la vide. Rimase un istante immobile per la sorpresa. Poi si chinò rapido a dir qualche cosa alla sua vicina. Questa annuì, e Aldo si alzò e venne rapidamente a Nancy.
— Cosa c’è? — disse, — cosa fai qui?
— Oh! Aldo! — esclamò Nancy, e le lagrime di sollievo le piovvero sul viso; — finalmente! finalmente! ti ho cercato tanto!
— Ma cosa c’è? cosa è accaduto? — ripetè Aldo a voce bassa e concitata. — Non è... non è che Anne-Marie stia male? Rispondi!
— No, no, caro, — rispose Nancy, asciugandosi gli occhi. — No! sta bene, non aver paura. È all’albergo, che dorme come un cherubino. Vieni, vieni! voglio che tu ringrazii un signore inglese che...
Stava per infilare il braccio in quello di suo marito, ma questi si ritrasse bruscamente.
— No, no, lascia! — disse. — Torna subito all’albergo. Io verrò fra cinque minuti. Vai! vai! Non vuoi mica guastar tutto, eh?
— Guastar cosa? — disse Nancy, attonita.
— Ma tutto, — disse lui. — Le nostre fortune, il nostro avvenire, tutto!
— Ma come? in che modo? Cosa vuoi dire? — e Nancy volse lo sguardo alla larga figura bianca rimasta a sedere