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i divoratori 145

LIBRO SECONDO


I.

Quando delle quaranta mila lire ne furono dileguate diciotto mila, Aldo disse: «Qui bisogna fare qualche cosa». E quando delle quaranta mila lire non ne restarono più che diciotto mila, egli disse: «Qui, qualche cosa va fatto». Carlo non voleva saperne di lui nè dei suoi affari. L’unica cosa che avesse ricevuto da lady Sainsborough era una fotografia «presa in giardino col mio caro cane Fox», e un’altra di lady Sainsborough in amazzone «pronta per la cavalcata col barone Cuciniello».

— Vecchia matta, — brontolò Aldo, gettando le fotografie nel fuoco e conficcandovele ferocemente colle molle.

Poi chiamò Nancy e le espose lo stato delle cose. Nancy non parve oltremodo impressionata.

— Ah, non c’erano più che diciotto mila lire? Ma guarda un po’! — Poi andò carponi sotto la tavola e nascose la faccia dietro il tappeto ricamato: — Bau-bau! Kukù!

La piccolina le ruzzolò dietro e le tirò i capelli con molti strilli di gioia.

— E così, che cosa dobbiamo fare? — disse Aldo.