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secolo xv 87

contro la persona della eletta, comparisse entro un certo termine, confermò in abbadessa la detta Suora Pasquirola de Cella, e ordinò al predetto reverendo Guglielmo da Castiago d’immetterla nel possesso della carica. L’atto è sottoscritto a Como in parrocchia di S. Nazaro; notaro rogante Francesco de Ripa, figlio di Baldassare, scriba della Curia Vescovile di Como1.

Da un rogito in data 16 agosto 1436, del notaio Giacobino Tenca qm. Antonio di Varena, si apprende che Valariolo e Paolo Denti di Bellano e Gasparino Venini qm. Antonio di Varenna, sono stati condannati dall’arbitro, prete Bernardo Teoldi, di Bellano per una controversia di certi fondi di Lierna, di pagare al monastero di Varenna una decima, nella seguente misura: per le granaglie grosse (grossum bladium) una parte per quaranta, e per la minuta e il vino, una parte per sessanta del raccolto. Inoltre condanna gli stessi a pagare al monastero dodici staia tra frumento e segale in pari proporzione, sei staia di mistura, sei di vino, due staia di castagne peste, e uno staio di marroni verdi per saldo di quanto è dovuto per il passato2. In questa sentenza è citato un atto antecedente a rogito dello stesso notaio in data 27 giugno 1436, nel quale le parti in lite, si rimettono all’arbitrato di prete Bernardo de Teoldi di Lecco cappellano della cappella di Sant’Antonio di Bellano. Questa carta è interessante perchè enumera i fondi pei quali le monache erano in lite. I fondi erano i seguenti:

1. Fondo in Lierna in località detta Alborolo; confinanti: strada, eredi qm. ser Rainerio Brocchi di Bellano, Chiesa di S. Maria di Lierna, Beltramolo Maza e strada.

2. Altro fondo in Lierna in località detta in Grezio confinanti: eredi qm. Vassena de Fasoli di Olcio, e chiesa di San Giovanni di Varenna, chiesa di Santa Maria di Lierna e chiesa di San Giovanni di Varenna predetta, strada Maza e quelli de la Flore.

3. Vigna e campo ivi in località detta in Corte a Lierna, confinanti: eredi qm. ser Maffiolo de Balbieno di Lierna, chiesa di San Giovanni di Varenna e quelli da Pino.

4. Selva con castagni, ivi, in località detta Prato Grasso, confinanti: Marcolo de Pino, eredi qm. ser Maffiolo de. Balbieno, eredi qm. ser Baldassarre di Bellano, e chiesa di San Martino di Lierna.

5. Selva ivi in località detta ad Probecum, confinanti: ser Melchiorre Mazza, chiesa di S. Giovanni di Varenna e altri di Lierna.

Il 23 marzo 1439, prete Guglielmo da Castiago, cappellano della chiesa di S. Giovanni di Varenna, sindaco e procuratore del capitolo del monastero di S. Maria di Varenna, riceve, come da rogito Giacomo Tenca 27 giugno 1433, da Martino Curioni di Mandello, o meglio da

  1. Biblioteca Ambrosiana. Carte pagensi, n. 7050.
  2. Ambrosiana, Carte pagensi, n. 7067.