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68 | vittorio adami |
lochi nostri, reservata la superiorità nostra, il che non essendo per voi facto ne meravigliamo. Però per questa nostra ve replicamo et commettemo che fra octo giorni proximi habiate electo vostri messi cum oportuno mandato et li habiate facti venire qui a Milano ad jurare epsa fidelità nel modo predicto in mano de Paulo e Bartholomeo Pagano mandatari d’esso messer Gaspare et in questo non li addurrete alcuna difficoltà altrimente incorrerete ne la desgratia nostra».
A questa lettera, gli uomini delle terre della riviera e della Valsassina, cosi risposero al Duca, dimostrando tutta la loro ripugnanza nel riconoscere come loro Signore il Sanseverino.
«Illustrissimo et Excellentissimo Signor nostro metuendissimo. La S. V. per sue littere del dì 28 de otobre signate B. Calchus à mandato a le comunità et homini de la vostra riperia del laco et de Valassina che mandano soy procuratori cum oportuno mandato ad jurare la fidelità a la prefata Vostra Excellentia et ad la Illustrissima Madona vostra consorte et vosti fioli etc., per il che esse comunità et homini cum maxima letitia anno fatto di loro solemni sindacati in noy ad jurare la dicta fidelità.
Novamente pare che li agenti per il magnifico domino Gaspare de Santo Severino instano cum altre littere de Vostra Signoria che dite comunità et homini debiano prestare essa fidelità in mane de li mandatari del prefato magnifico d. Gaspare et perchè dite comunità allo pacto non intendano avere altro signore che la Vostra Signoria et sua illustrissima domina consorte et soy fioli, como anche a li giorni passati haveano risposto ad quella per loro littere et anche quella giuramente ha intexo a la presentia de li loro agenti et mandatarii in effectu che non intendevano adorare altro che un solo Dio et non reconoscere altro Signore che la Vostra Signoria ut supra, cum farli intendere etiam cum designo formale como esse terre sono a li confinie de veneti et de todeschi che importano et sempre sono stati soldati Sforzeschi senza soldo al beneficio de questo stato et che la Vostra Excellentia non li vogli astringere ad sottomettersi ad altri, però che più presto eligeriano de abbandonare la loro patria et habitare in altri loci, come del tutto quella de havere bono ricordo. Pertanto essendo nox mandati da le nostre comunità cum oportuni mandati per fare dita fidelità a la Vostra Signoria, come è dito, pregamo quella che, considerato l’amore immenso et cordialissimo che essi buoni mi hanno portato et portano alla prefata Vostra Signoria voglia da noi aceptare la dita fidelità desiderata in la V. E. et de la illustrissima domina vostra consorte et fioli, la quale se persuademo non debia ricusare, maxime avendoli così promisso alias la V. S. la quale pò conoscere et toccare cum mano che in diti homi non è altro che amore Sforzesco inseparabile da quella, licet li dolia in questo non potere innestare de animo ad compiacere a la V. S. Et per quanto noy potemo conoscere, essi nomini may non reconosceranno