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Il conte Giovanni Balbiano, che risiedeva a Varennna, ebbe parte importantissima negli avvenimenti di quei tempi; si conservano di lui nel R. Archivio di Stato di Milano molte lettere che lumeggiano questa sconosciuta eppur interessante figura di fidato consigliere del Duca. In data 18 Luglio 1452 egli scriveva in questi termini alla Duchessa: «Illustrissima ed excellentissima domina, domina mi singularissima, Credo assay la S. V. sia informata como il vostro Illustrissimo consorte ha fatto de le expense per fare questa nostra fortilitia, la quale non è finita e sta quaxi in pegiore grado non era denanze. E perchè addesso mi pare il tempo de non tardarghe ne dormirghe sopra ad farla conzare, avviso la S. V. che il podestato vostro qui ha nelle mane circha XVI sacchi di Biada tra meglio e seghelle quale expectano a la Camera de la S. V. per una inventione per lui facta contra alcuni da Serono, unde a mi parire ve prego et conforto la Signoria Vostra scriva ad esso podestato che mi la daga per dispensarla in reparatione de la meta forteza la quale gli sarà utilissima. Gli è stato lavorato infina hanno avuto dinari, ma adesso non glie più dinari hano cessati de lavorare se la S. V. non gli provede almancho de questa pocha de biada, che gli farà bono fructo. E de questo ne expecto la risposta da S. V. per lo presente portatore et cussi se la S. V. volle sia data scriva per lo presente al dicto potestato che la daga fuora, perchè qui non è da darghe sopra dimora. Vi ricordo ancora la monitione che gli è molto necessario. M’aricomando humilmente a la S. V. Ex Varena XVIII julij 1452.

Eiusdem Dominationes vestre Fidelissimus servitor Iohannes de Balbiano miles et comes ecc.»1.

Inoltre Galeazzo de Ligurni senza averne ricevuto incarico tentò di aizzare i Veneziani in Valsassina e ciò dette molta noia a Milano, che non desiderava per il momento fare aperta guerra.

Il 31 luglio Cicco Simonetta scriveva al capitano del lago di Como «Vostra intencione è sempre stata et è per quelli nostri homini del lago se tegna bona amicicia e vicinanza cum li suoi vicini sottoposti al dominio veneciano e tutte quelle novità e differenzia seguite là a questi dì sono seguite preter mentem et voluntatem nostram. Il perchè volimo che tu te studi mantenere quieto e pacifico essere là in quelle parte. Et attendi sopra tutto con ogni tua diligentia che fraude de biave non se ne commetiano e questa cura e carico dassimo a ti non intendendo che Iohanne Galeazzo de Ligurno se impazi de cosa veruna se non solamente de la forteza de Varena. Ex castris apud quinzanum die ultimo julij 1452»1.

Ed a Galeazzo de Ligurni mandava questa missiva:

«Havimo ricevuto le toe lettere et per quelle inteso quanto hai operato in quelle parti circha el reducere a la obedientia nostra quelle

  1. 1,0 1,1 Arch. di St. di Milano, registro ducale 129 A. fasc. 222.