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secolo xiv 47

e i vicini di Lierna congregati in generale adunanza appositamente convocata con l’intervento del Vicario ed altri rappresentanti di Varenna, visti i documenti e i privilegi prodotti, dai quali risulta:

1) Che molti anni prima i consoli e i rappresentanti di Lierna avevano fatto acquisto di tutto il territorio di Lierna con la giurisdizione ed ogni altro diritto annesso dal monastero di S. Dionigi di Milano, che ne era signore

2) che gli stessi avevano fatto vendita a Pietro Brancesari di Insola Nuova di certi fondi di Lierna già di proprietà del monastero predetto come da atto il novembre 1202,

3) che in seguito i predetti consoli e uomini di Lierna avevano fatto vendita a Corrado, podestà di giustizia d’Isola Nuova, e ad altri del detto luogo consigliarmente congregati e stipulanti per sè e loro aventi causa, di tutte le terre di Lierna con giurisdizione e diritti annessi, come li avevano riscattati dal monastero di San Dionigi, come da atto 6 dicembre 1202,

4) che detta vendita ebbe conferma da Filippo, arcivescovo di Milano,

5) che in seguito Annibale Franzani ed Aicardo Panizio come rappresentanti di Varenna, e degli altri comuni uniti a Varenna, e cioè Perledo, Bolonia, Tondello e Reulo, come pure di quei di Esino, Lierna e Bellano con tutta la pieve, in virtù di due strumenti di procura ambedue del 31 agosto 1242 a rogito, l’uno Gaspare Gaio, e l’altro Alamanno, figlio di Isolano di Pino di Varenna ed in presenza del Podestà di Bergamo, si siano in tutto e per tutto assogettati alla giurisdizione di Bergamo come a rogito 6 novembre 1242 del not. Denterio de Collo,

6) che i consoli di Lierna avevano pienamente ratificato l’atto di cui sopra; considerato che da tutte le prove premesse consta chiaramente essere detto territorio di Lierna proprietà di quei di Varenna ed avervi Varenna ogni diritto, mentre non ne hanno quelli di Mandello sebbene vi abbiano esercitato in passato giurisdizione non però per legittimo titolo, ma per abuso e con continua lite con Varenna; contrastando di essere stati vessati da quei di Mandelio e tornare loro più utile il dipendere da Varenna che da qualsiasi altro comune, essendo gli abitanti di Lierna quasi tutti massai di quelli di Varenna e quasi tutto il territorio di Lierna proprietà del Comune di Varenna; confermano l’atto di sudditanza fatto in passato, salvo il dovuto rispetto al magnifico Barnabò, Vicario di Milano. Il Vicario e rappresentanti di Varenna accettano come sudditi gli abitanti di Lierna.

A quelli di Mandeilo non garbava molto questa unione di Lierna con Varenna, e cercarono quindi antichi pretesti per muover lite ai Varennesi. Finirono poi i contendenti col rimettere, nel 1278. la questione ad arbitri, nominati dai sindaci e maggiorenti dei due borghi, con ogni