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veva segnare anche Varenna, ma dopo Bellano manca la pergamena) di aver concesso locazione di tutte le entrate, le decime, i diritti... ordinando di pagare vicariis nostris Vallisaxine, Varene etc. (carte 8).

Nell’anno seguente 1356 l’arcivescovo Roberto subinfeudò la Valsassina ai nipoti Bernabò e Galeazzo figli di Stefano1. Ed in seguito il 18 aprile 1364, Tomaso di Pusterla, vicario generale arcivescovile, nomina Galeazzo Visconti rettore di Bellano e della Valsassina a nome dell’arcivescovo di Milano. in questa carta non è nominata Varenna, ma vi è naturalmente compreso il Monte di Varenna2.

Per farsi un’idea del valore delle cifre riportate, occorre tener presente che la lira imperiale valeva in quei tempi circa 150 delle nostre. La lira imperiale era eguale a 10 soldi, ed un soldo a 12 denari.

Secondo il Corio, nell’anno 1374 vi fu una ribellione del Comasco e della Valtellina a Galeazzo Visconti. Ma il Romegialli nella storia della Valtellina limita solo la ribellione ad alcuni paesi lacuali, fra cui Dongo, Sorico e Gravedona.

Capo della rivolta fu Tebaldo dei Capitanei partigiano dei Guelfi. La rivolta venne domata in quello stesso anno ed il capo con i suoi seguaci ottenne il perdono, ma fu obbligato a rivelare il nome di tutti i rivoltosi tra i quali figura un certo Mondolo di Varenna.

Veramente questi anni debbono essere stati burrascosi per il Lecchese. Secondo Donato Bosso, Lecco e i suoi dintorni, erano in preda alle fazioni dei Benagli e dei Longhi. Da un documento di Pietro Guarisco dè Panigoli rileviamo che alcuni luoghi del Bergamasco e del Milanese prendevano parte ai moti nel Lecchese. La carta è rogata in data 25 settembre 1360; in essa il comune di Andena, elegge un procuratore per stabilire la pace tra esso comune e il borgo di Lecco, Valsassina, Taleggio, Valdimagna, Valbrembana, Adraria, Valle San Martino, Palazzago, Almenno, l’Isola, Calcinate, Uggiono, Ello, Galbiate, Bardesago, Garlate, Olcinate col monte di Brivio, Villa, Mandello, Valassina, Malgrate, Mozzo, Varena, Castello di Lierna, Marengo, Vallebretta, Villa d’Almenno, Valbrona, Ponte, Brembate di sopra, Trezzo, alcuni comuni di Ingino e la contrada di Cornevo3.

Nel 1375 vi fu una nuova formale spontanea soggezzione di Lierna a Varenna.

Il 31 gennaio alla presenza del notaio Iacobo Tenca fu Andriolo venne redatto l’atto di sottomissione che abbiamo già citato. I consoli

  1. Anderloni, Statuti dei laghi di Como e di Lugano del secolo XIV p. 15 e seg. — Orlandi, Immunità e privilegi della Valsassina, Arch. Stor. Lomb. 1923, II. pag. 338.
  2. Vedi Motta, Notai milanesi del 1300. Notaio Ambrosolo Arese. Archivio Storico Lombardo 1895, fase. 8c, p. 375.
  3. Giuseppe Ronchetti, Memorie storiche della città e chiesa di Bergamo. Bergamo, 1817. Tomo V, pag. 124.