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secolo xiv | 45 |
paese vi aggiunge: riservato comuni de Varena pascuo dintorni montium Campelle et Stanelli a sancto vito usque ad sanctam Mariam de medio augusto sicut comntinetur in cartis quas fecerunt quondam Alghisius et Millo archiepiscopi Mediolanenses1.
Come si vede questa carta è importantissima perchè dimostra che i diritti di pascolo dei Varennati nella lontana Val Torta risalivano al dodicesimo secolo e precisamente al tempo dell’arcivescovo Algisio (2 luglio 1176 — 29 marzo 1185) e dell’arcivescovo Milone di Cardano (5 dicembre 1186 — 16 agosto 1195). Ed è tanto più importante il documento perchè ricorda atti perduti di questi arcivescovi2.
Da un codice pergamenaceo dell’Ambrosiana (carte 1) dal 9 febbraio 1355 risulta come constando a Roberto arcivescovo di Milano che Marchione Gamba fosse stato effettivamente investito di tutti i fitti e censi dei beni situati a Lecco, Vallesassina, monte di Varenna e Bellano e spettanti al suo arcivescovato a quel modo che ne era investito prima Andreino Fasolo, eccettuata la podesteria di Valsassina che importava lire 200 riservata direttamente ad esso arcivescovado e detti beni in affitto da San Martino 1353 a San Martino 1354. Avendogli significato detto Marchione come dei detti fitti e censi ne potesse esigere soltanto parte e parte no, convinto che non concedendogli licenza di esigere anche la rimanente parte di tali fitti ne verrebbe esso Marchione a sopportare molti danni, e molte noie, pertanto, ed anche per debito di giustizia, dà ad esso Marchione facoltà di esigere detti fitti, redditi e censi, e quant’altro gli spetta dipendentemente da detta investitura e ordina a tutti i debitori che paghino3.
A confermare la giurisdizione dell’arcivescovo su questi territori, vi è un altro documento dello stesso codice del 20 febbraio 1355, nel quale è detto che l’arcivescovado costituisce Fasolo di Valsassina «nostro fattore e procuratore a percepire dai comuni e persone di Valle Sassina, Bellano, e Muggiasca Varenna ed Esino, iurisdictionis archiepiscopatus Mediolanensis, qualsiasi condanna, pene e mulls, inflitte dal vicario della valle (carte 3).
Sotto la data del 24 febbraio, dello stesso anno, abbiamo un’altra costituzione di procuratore allo stesso Andreino ad esigere multe ecc., a comuni hominibus et singularibus personis Vallissaxine, Bellani, Dervii et montium Mugiasche et Varene, Hesini ed Dervii jurisdictionis archiepiscopatus nostri (collez. 4).
Infine alla data tra il 25 agosto e il 5 ottobre 1355, l’arcivescovo annuncia a tutti i fittabili, coloni ecc. della Valsassina, di Bellano (do-
- ↑ Questo atto è firmato da Rodolfo Fenegroe notaio arcivescovile e da Beltramo De Basilica.
- ↑ Mi è caro ringraziare qui il Dott. Gian Piero Bognetti che mi ha favorito il documento.
- ↑ Biblioteca Ambrosiana — B 45 inf.