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nelle vicinanze di Perledo, e cioè scheletri di pesci e di rettili, e fra questi ultimi la specie nota ai paleontologi sotto il nome di Lariosaurus.
Il primo scheletro di Lariosaurus trovato negli scisti calcari di Perledo rimonta all’anno 1839, e venne descritto dal Balsamo Crivelli. Esso misura la lunghezza di cm. 22.
Negli anni successivi vennero trovati altri quattro individui più piccoli del precedente. Più tardi vennero trovati altri esemplari.
Nel museo di Strasburgo si trovano due esemplari incompleti. Nel museo geologico di Bruxelles si trova un esemplare piccolo e non completo.
Ma l’esemplare più bello fra tutti quelli finora trovati a Perledo è quello scoperto nel 1887 che purtroppo emigrò al museo geologico di Monaco di Baviera. Esso è quasi completo e misura cm. 90. Ve ne ha una descrizione particolareggiata nel trattato di paleontologia dello Zittel1.
Nell’ottobre del 1921 in seguito a lavori di scavo eseguiti lungo il torrente Esino vicino a Perledo, venne alla luce un nuovo scheletro di Lariosaurus, che dopo quello del 1887 è il meglio conservato fra tutti quelli trovati.
Questo Lariosaurus e che è stato aquistato pel museo civico di storia naturale di Milano è aderente alla roccia nella parte centrale, rimane quindi visibile solo dalla parte del dorso. Esso è pressochè completo e misura la lunghezza di circa cm. 60.
Negli anni 1858-1859 vennero scoperte tombe antichissime con oggetti in ferro e in bronzo in un campo Nasazzi a Esino, e nel 1882 furono spediti a Milano all’archeologo Castelfranco una fibula di bronzo a doppio vermiglione, una cuspide di lancia ed una cesoia di ferro. Nel 1855 si rinvenne nello stesso campo un’altra tomba in terra nuda in cui fu trovata una lama, una cuspide di lancia, cocci di vaso a collo stretto di terra rossa-giallastra, di pareti sottili; cocci di patera di pasta finissima cenerognola2.
Un altro sepolcreto venne scoperto nel 1891 eseguendosi dei lavori per la costruzione della via ferrata Lecco-Colico. In Olivedo, sulla sponda destra del torrente Esino, a pochi metri dal lago, e ad un metro di profondità, si ritrovarono alcuni oggetti di bronzo, di ornamento, tra i quali una fibula mancante dell’estremità, due altri frammenti di fibula, alcuni braccialetti e un anello o braccialetto di un sol pezzo che conserva le quattro incanalature in cui erano incastonate pietre dure o vetri.
- ↑ Queste notizie vennero desunte dallo studio di E. Mariani: Su un nuovo esemplare di Lariosaurus Balsami, pubblicato nel fascicolo III, IV vol. LXII degli atti della Società italiana di scienze naturali e del Museo Civico di Storia naturale di Milano.
- ↑ Pompeo Castelfranco. Esino superiore sopra Varenna. Parma. Battei Luigi 1886.