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SECOLO XIV
A Ottone Visconti, arcivescovo di Milano, era succeduto nella signoria della città, il pronipote Matteo I, eletto capitano del popolo nel 1287, podestà nel 1288, e Vicario imperiale nel 1294. Ma per le vicende della lotta con i Torriani, egli venne, nel 1302, deposto da questi, che ritornarono a signoreggiare in Milano. Infatti nel 1307 veniva eletto capitano del popolo Guido della Torre.
Nel 1310 scendeva in ltalia l’imperatore Enrico VII, e chiamava avanti al suo tribunale in Asti, l’esule Matteo Visconti, Guido della Torre e l’Arcivescovo Cassone perchè si riconciliassero. Matteo promise che non si sarebbe mai più mischiato nelle cose della Valsassina, di Dervio, Bellano, Varenna e Lecco, e di tutte le altre terre di diritto arcivescovile1.
Ma l’anno successivo, e precisamente il 13 luglio 1311, tornato Matteo Visconti signore di Milano, cacciati i Torriani, obbligò l’arcivescovo Cassone a fuggire dalla città, e a ritirarsi in Cassano, da dove il detto arcivescovo lanciò una scomunica contro Matteo nella quale, fra l’altro, si legge: «Cassone Crivelli e suo figlio usurparono molti luoghi nostri sul litorale di Lecco, sui nostri monti e quei della chiesa, cioè Dervio, Muggiasca, Mandello, Bellano e Varenna»2. Cassone Crivelli nemico acerrimo dei Torriani, aveva infatti invaso la riviera di Lecco aveva, occupato Varenna, Bellano, Dervio e Mugiasca ed in seguito era riuscito ad ottenere in feudo dall’imperatore Lecco e le terre circonvicine3.
Fra le carte pagensi conservate all’Ambrosiana, vi è una pergamena interessante Varenna, in data 19 gennaio 1313. che si ricollega a questo triste ed agitato periodo di appassionate lotte civili e religiose, e che mostra in quale stato di anarchia si trovasse il nostro paese.
- ↑ Ripamonti G., Storia Mediol. pag. 81; Cantù Ignazio, Le vicende della Brianza; Corio, Storia di Milano. Parte II.
- ↑ Ripamonti G., op. cit. Tomo II, lib. VIII, pag. 499.
- ↑ Cavitelli, Ann. Cremonesi, pag. 108.