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fabbricato ad uso filanda il tutto unito ed in un sol corpo, allo stesso venditore toccata in divisione colli suoi fratelli, a cui fa coerenza da una parte strada pubblica, dall’altra Domenico Cavalli in parte ed in parte il lago, e dall’altra in parte il lago suddetto ed in parte Giovanni Venini detto del Dito e parte Scotti ad in parte strada».

Nel 1838 la suddetta casa viene affittata per 12 anni alla signora Pezzini Giuseppa vedova Marcionni che vi apre un albergo al quale dà il nome di Albergo Reale. Nel 1849 la Marcionni fa acquisto dello stabile per la somma di Lire 10.000.

L’albergo Reale esiste ancora oggi accanto all’altro grande albergo Vittoria.

Nel 1835 troviamo in Varenna l’albergo dell’Angelo che viene così descritto nei registri del Catasto:

«Casa civile ad uso di albergo posta in Varenna in riva al lago marcata al comunale N° 69 in mappa del censo N° 434.. composta di 20 locali coerenziata a levante in due riprese con la casa di Giuseppe Antonio Carganico e casa di Cristiano Derflingher a mezzogiorno in parte la strada pubblica detta contrada dei Cavalli e in parte la casa del suddetto Cristiano Derflingher... a ponente spiaggia Comunale e portico comunale...... a settentrione strada pubblica detta Contrada dell’Arco, stimata Lire 7014».

Questa casa era di proprietà Margherita Forni fu Giovauni maritata Gioachino Orelli.

Direttrice di quest’albergo che era posto in Olivedo era Rosa Carganico ved. Pensa.

Più recentemente venne aperto in Varenna di fronte al pontile dell’imbarcadero un piccolo albergo detto dell’Olivedo, ingrandito ed abbellito nell’anno 1926 dal nuovo proprietario Giuseppe Bertarini.


LE SCUOLE

Sulle scuole di Varenna poco si può dire. Fino oltre la metà del secolo XVIII le scuole a Varenna, come del resto in tutti gli altri paesi erano istituzioni private ed erano tenute generalmente da Sacerdoti.

La scuola elementare divenne funzione di Stato soltanto nella seconda metà del settecento. Le scuole della città di Milano vennero aperte nel 1787.

Fra Giuseppe di Viggiù Cappuccino Cappellano beneficato dal conte Serponti ad istanza dei deputati dell’estimo nel 1784 aveva aperta in Varenna una scuola gratuita. Pubblicato il nuovo regolamento delle scuole pubbliche obbligatorie, il predetto cappuccino presentò un’istanza per poter continuare nell’insegnamento.