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Ha scritto dei versi su Fiume Latte Giacomo Marchini1 del quale riportiamo qui due sole strofe, la prima e l’ultima:

C’è in riva al Lario un paesel che pare
Una fila di panni ad asciugare;
Vedi una casa bianca e l’altra bruna,
Eppur d’essere insiem tutte contente:
E paiono dal monte aspro, indigente
Scese sul lago per cercar fortuna;
E paion scese in un desio compatte
Oh! che bel paesello è Fiume Latte.
...................................
Volgi Rachele2 al sandolin la prora
Volgi e ritorna alla tua sponda ancora;
Dimmi ove tende quello stuolo di pini
Ch’è già del monte alla meta salito?
E questo fiume? non ti par nudrito
A rugiada di gigli e gelsomini?
Gettagli dentro delle rose e avrai
Del tuo volto l’imago e fida assai.»

E questi versi sono ancora del Berchet:

Pur ben lontano dalla spiaggia aprica
Gelida un’aura da intentato speco
Fiede improvvisa il viator che mira.
Scaturir d’alto e per la fessa roccia
Diruparsi una pura argentea lista.
Candido fiume cui di latteo il nome
Diede la fama e raccontò alle genti
Com’ei per lunghe sotterranee vie
Sgorghi da campi tutti aspri di gelo,
U’ non umana mai orma penetra,
Addio candido fiume, addio bei colli,
Cari a’ zeffiri sempre..............
....................................

Su Fiume Latte ha anche scritto l’Arici3:

........... Entro ai capaci
Rivolgimenti d’intentato speco
Arida tace al verno altra sorgente:


  1. Un poeta - Scritti di Giacomo Marchini - Milano, Agnelli 1886.
  2. La signora Rachele Romagnoli Molinelli testè defunta.
  3. Arici. L’origine delle fonti. Milano, 1833.