Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/38

30 vittorio adami

già fatto cenno, degli Scotti, dei quali rimane ancora lo stemma in una viuzza adiacente alla chiesa, dei Serponti, ricordati in un affresco nelle vicinanze dell’antico porto di Varenna detto il Melsot. Tutta questa plaga conserva ancora oggi un aspetto di vetustà con le strette vie medioevali, piene d’ombre e riunite da archi cadenti, e coi suoi piccoli orti fragranti di lauro, e di erbe odorose.

L’attaccamento degli Isolani nellaFonte/commento: 525 loro antica patria è provato dal fatto che tuttora si conservano in Varenna nomi di località dell’antica isola: la frazione Pino, il Caravino il Balbiano ed altri che ora ci sfuggono.

Della ricchezza e potenza conservata dalle famiglie Isolane di Varenna, fanno fede i loro vasti possedimenti negli antichi territori dell’isola, in Valtellina, ed in altre località del lago.

In un documento del 1273 tra le coerenze dei possessi dell’abbazia di S. Abbondio in un territorio di Chiavenna sono citati tra i possessori confinanti «illi de Varena»1. Più tardi in una pergamena, conservata nell’archivio parrocchiale di Varenna, del 4 maggio 1325 appare che Giovanni, figlio del «quondam domini Ardrici de Pino de Varena» è investito della decima del feudi di Limonta e Civenna per sè e suoi discendenti.

Nel già citato strumento di sudditanza degli uomini di Lierna a quelli di Varenna che parta la data del 31 gennaio 1375 e redatto nella chiesa di S. Maurizio «giurisdizione di Varena», fra le ragioni che i Liernesi espongono per preferire a qualsiasi altra la signoria dei Varennesi è detta questa; che gli abitanti di Lierna sono quasi tutti massai di quelli di Varenna e che la quasi totalità del paese è di proprietà degli abitanti di Varenna2.

Molte carte dei fondi dei conventi di Acquafredda, S. Benedetto di Oltrone e Faustino e Giovita riguardano atti di compra e vendita e di donazioni ai predetti conventi da persone d’Insula nova che, si vede, avevano conservato parte delle loro ricchezze nell’antica patria. In dette carte s’incontrano assai frequentemente i nomi delle famiglie Balbiano, Caginosa, Brenta, Franzani, Calvasina, della Piaza, de Pino, Caza, Panizza e Almici.Fonte/commento: 525

Tra i giudici varennesi di questo periodo che rogavano fuori del paese citeremo Lorenzo de Casteno di Varenua che nel 1255 abitava a Talamona in Valtellina e veniva nominato giudice supplente a Como come risulta da una carta dello stesso anno ricordata dal Cerutti3.

  1. Biblioteca Braidense, Codice Morbio, 31.
  2. Atto 31 gennaio 1375 del notaio Iacobo Tenca del fu Andriolo di Varenna. Copia cartacea presso l’Archivio di Stato di Milano e pergamena presso l’Archivio dell’Ospedale Maggiore.
  3. Cerutti, Liber statutorum Cumarum justicae et negotiatorum in Atti Storia Patria, vol. 16.