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secoli xix e xx 345


Riteniamo che sia in quest’occasione che egli ha dipinto i due quadri di Varenna che si ammirano nella Galleria d’arte moderna di Torino di cui uno rappresenta le gallerie e la Punta di Morcate e l’altro i vecchi portici di Varenna sulla riva del lago.

In una delle sue lettere a sua moglie e precisamente in quella datata da Torino l’8 aprile 1843 parla di un progetto dei cognati Seufferheld (la Carolina Seufferheld come è stato già accennato, era sorella della Luisa d’Azeglio) di far costruire una villetta vicino alla villa d’Azeglio di Loveno. Questo progetto deve essere tramontata perchè sappiamo che la signora Seufferheld ha poi acquistato la villa Monastero dai Mornico in Varenna.

Nella villa Monastero il d’Azeglio lasciò un camino dipinto a fiori che ora non esiste più.

Benchè non fosse di Varenna giova qui ricordare Manfredo Ginami marito di Emilia Venini di Varenna. Il 5 giugno 1859 quando ancora gli Austriaci presidiavano il castello di Milano il Ginami in compagnia di Venini Giovanni erasi recato ne’ pressi del castello spintovi più che altro dalla curiosità. Il soldato austriaco che vi era di sentinella visto avvicinarsi quei due borghesi intimò loro di allontanarsi. il Venini obbedì prontamente ma il Ginami essendosi indugiato alquanto tu raggiunto da un colpo di fucile che lo uccise.

Il cadavere del Ginami venne portato a Varenna e quivi sepolto, ma dopo qualche tempo venne trasportato a Palermo. Nel cimitero di Varenna si conserva ancora la lapide.

In una epigrafe dedicata al Ginami si legge:


A


Manfredo Ginami - colto ingegno, nobile cuore - ardente di santo entusiasmo - per la patria - al Tonale - allo Stelvio - a Novara - a Roma - soldato delle italiche indipendenze - a Milano - caduto inerme alla cieca percossa del barbaro in vergognosa fuga - nella suprema lotta

MDCCCLIX1.

Appena riavutasi dalla terribile disgrazia la vedova Emilia Venini si arruolò quale infermiera con le truppe garibaldine e le segui in Sicilia, dove conobbe Enrico Albanese, medico di Garibaldi, che in seguito sposò.

Raffaello Barbiera nel suo libro «Passioni del Risorgimento» nelle asserzioni di G. Visconti Venosta, narra che la Venini s’imbarcò con Ippolito Nievo sul piroscafo Ercole e che peri con lui nella traversata.

  1. Versi intitolati: La terza riscossa, pubblicati a Bergamo il 16 giugno 1859 da R. D.