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della colta e benefica signora Seufferheld proprietaria della villa Monastero a Fiume Latte.

Come si sa d’Azeglio possedeva una villetta a Loveno sopra Menaggio. A proposito di questa villa riferiamo ciò che Emanuele d’Azeglio nipote di Massimo, nel 1882 scriveva:

«Questa è la villa tutt’ora abitata d’estate dalla sua vedova la marchesa Luisa ed è situata a Menaggio in faccia a Bellagio. Alcune fra le camere sono dipinte a fresco, da mio zio, quando fece acquisto di questa villa di proprietà di sua figlia la marchesa Alessandrina Ricci, nata dal suo primo matrimonio con Giulia Manzoni»1.

Massimo d’Azeglio aveva un cavallo, Baiardo, al quale voleva molto bene, perchè lo montava quando cadde ferito il 10 giugno 1848, combattendo sul Monte Berico presso Vicenza. Nel 1853 aveva mandato il cavallo a Varenna perchè fosse imbarcato per Menaggio, desiderando egli tenerlo nella sua villa di Loveno. Ma avendo saputo dalla moglie che Baiardo non aveva voluto saperne d’imbarcarsi, così le scrive il 2 luglio 1853: «mi hai fatto un gran piacere a darmi la nuova di Baiardo. Non capisco come non siano riusciti a imbarcarlo a Varenna, se c’era Gaetano scommetto che s’imbarcava. Al ritorno, a preparargli un piano che entri in barca e bendandogli gli occhi mi pare impossibile che non s’imbarchi». Baiardo nel 1759 uscì di nuovo dalla scuderia per indossare la bardatura di guerra e finalmente all’età di 25 anni lasciò definitivamente la casa d’Azeglio.

Il 13 luglio 1839 Massimo d’Azeglio scrive da Bellano a sua moglie Luisa Blondel il seguente biglietto:

«Riprendo oggi domenica la mia lettera. Sono stato fino a Fiume Latte a vedere il cugino e la cugina che mi hanno ricevuto molto bene, mi hanno dato da bere e ci siamo lasciati sempre migliori amici. Ti salutano e mi hanno domandato molto di te».

Il cugino a cui allude Massimo d’Azeglio è il nobile Ippolito Blondel, che da un elenco delle famiglie di Varenna, noi troviamo colà domiciliato. Nel 1838 troviamo Ippolito Blondel già domiciliato a Varenna; in quello stesso anno gli nasce un figlio Pietro. Nel 1840 nasce ad Ippolito a Fiume Latte un secondo figlio al quale dà il nome di Enrico, evidentemente in memoria del cugino Enrico Blondel, primo marito della Luisa Maumary che poi sposò d’Azeglio. La sorella di Enrico Blondel è quella Enrichetta Blondel che fu moglie di Alessandro Manzoni.

In una lettera scritta dal D’Azeglio da Cornegliano il 13 sett. 1853 si legge: «Per i tre quadri ho scelto per soggetto tre laghi: di Como, di Lecco e di Castelgandolfo presso Albano. Speriamo che incontrino»2.

  1. Letture inedite di Massimo d’Azeglio al marchese Emanuele d’Azeglio suo nipote. Torino. 1883. pag. 8.
  2. Massimo D’Azeglio, Lettere inedite. Torino. Roux, 1883.