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338 | vittorio adami |
urtate dalle piante divelte dai ciottoli e dagli ammassi di terriccio. Le persone agitate dal dolore e dallo spavento fuggivano a rotta dai minacciosi edifici e si ricoveravano nelle parti più interne del villaggio. Madri coi bambini in collo, padri colle poche masserizie che le circostanze lasciavano prendere e portare».
Nella notte del 3 al 4 novembre, dell’anno 1857, ad un’ora e 35 minuti si staccò dalla rupe dolomitica di Morcate presso Varenna, al di sopra della galleria, un enorme macigno che piombando nel lago ne fece agitare improvvisamente le acque che con altissime onde cagionarono molte rovine. A Menaggio l’acqua giunse fin sulla piazza dove si teneva mercato, molte barche furono spostate ed una giovinetta che si trovava presso la riva venne inghiottita dalle onde.
Se il disastro fosse avvenuto di giorno mentre le rive erano popolate chissà quante vittime avrebbe fatto!
Danni gravi ebbe a subire Varenna nel 1907 per un incendio che durò parecchi giorni e che distrusse in gran parte i boschi che si distendono sopra Varenna e Lierna.
Nel 1868 vi fu un’altra terribile alluvione.
Un altro tremendo nubifragio si scatenò in Varenna il 16 settembre 1882 cagionando la rovina di varie case a Fiume Latte dove venne asportato il ponte e diversi molini1.
ANEDDOTI E PICCOLE NOTIZIE
Anche Varenna è stata teatro di un’avventura romantica del genere dei Promessi Sposi. Lucia Maglia, figlia di Giovanni Francesco Maglia di Regolo, amava perdutamente Santino Pirelli di Varenna, ma i genitori di lei si opponevano al matrimonio. La Lucia una bella notte fuggi di casa, scese a Varenna, montò su di una barca, e per Menaggio e Porlezza si rifugiò in Svizzera chiedendo ospitalità al consigliere Quadri che villeggiava presso Agno. Questa fuga avveniva il 30 novembre 1805.
Il padre della fuggitiva denunciò allora il Pirelli Santino che venne arrestato, ed egli si pose immediatamente in viaggio per rintracciare la figlia. Da confidenze avute essendo venuto a conoscere che si trovava
- ↑ Di questa rovina parla anche lo scrittore inglese T. W. M. Lund nel suo libro The lake of Como (London, Kegan Paul 1910):
«.... upon its banks a hamlet had been planted for centuries, and its channel lined by wheels, undershot by the brook, and turning the machinery of certain poor marble cutter. But since the great rainfall of 1882, the picturesque ness of the overhanging houses and the romantic charactes of the river bed have disappeared.
.... the beauty of the lower portion of the Fiume di Latte is now quite obliterated....