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326 | vittorio adami |
stessa sera si raccoglieva nel circolo una somma prodotta dalla vendita di un opuscolo politico, offerto da alcuni soci per la famiglia del Brenta.
Vennero invitati i giornali liberali a produrre la seguente circolare e a raccogliere le offerte, che dovevano essere versate nella cassa del Circolo per essere rimesse alla famiglia del Brenta.
La causa della nazionale indipendenza, alla quale sono rivolti i pensieri e le speranze di tutti coloro che amano santamente l’Italia, deve toccare il suo trionfo, fecondata com’è dal sangue di tanti martiri: questo evangelico principio passerà, come tutte le verità di Cristo, attraverso i secoli in onta alle persecuzioni che, cominciate sul Golgota, avranno fine soltanto allorquando Iddio crederà di premiare anche su questa terra i suoi fedeli. I martiri della nostra libertà si succedono l’un l’altro coraggiosi e grandi come ne’ primi secoli della Chiesa si succedevano quelli che testimoniavano col sangue la verità e l’indefettibile divinità della fede. Per quanto noi, o confratelli di sventura e di speranze, vi segnaliamo con dolore insieme e con orgoglio una novella vittima, Andrea Brenta ora fucilato in Como: animo ardente, cuore riboccante d’affetti per la patria, fede a tutta prova, coraggio militare non domo dai disastri o dalle fatiche, quell’uomo cadeva gridando la santa parola: Viva l’Italia! I suoi carnefici impallidirono alla costanza, alla ilarità di un uomo che moriva lieto e felice, anche lasciando una moglie e nove figli nella miseria. Ma l’Italia deve adottare la vedova e gli orfani di colui che cadde vittima d’espiazione per le colpe e la codardia di molti, e per la nostra debolezza. Non invano noi facciamo appello alla vostra carità perchè il soccorso degli amici della patria non lasci languire fra le lagrime e la fame la famiglia d’un eroe e d’un martire.
Non la sola pietà ci deve commuovere a soccorrere la sventura. È questa una testimonianza che tutta l’Italia deve porgere alla santità dei principi democratici, alla fede giurata, all’indipendenza cui aspiriamo. I figli di Roberto Blum furono compianti e soccorsi dall’Europa intera. L’Italia sarà ella da meno delle altre nazioni? Ugual costanza, ugual causa, ugual martirio coronarono Andrea Brenta. I suoi figli ci devono esser sacri. In aspettazione del giorno in cui le nazioni ci mireranno tutti concordi e serrati sul campo di battaglia, dimostriamo almeno che siamo concordi negli affetti e nelle convinzioni. I tiranni hanno innalzato monumenti ed assegnato ricchissimi censi ai vili che loro prostituirono la fede che caddero per loro: i soli figli della libertà soggiaceranno all’onta dell’ingratitudine! Ogni circolo, ogni giornale, ogni vero Italiano si faccia banditore di quest’opera di carità. Il nostro denaro non varrà a restituire ad un’orba famiglia quel capo diletto: valga almeno ad abbreviarne i disagi. Questa unità d’amore, questo debito