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archi laterali all’attuale altare maggiore, e costrutti i cornicioni e le altre cornici, oltre l’esecuzione graduale delle altre opere che in oggi si trovano quali il trasporto della sacristia che trovavasi al lato opposto dell’attuale, l’erezione del campanile (1652-1653) che nella metà del secolo XVI era costituito da due soli pilastri con tre sole campane, l’isolamento dell’altare maggiore, la costruzione dell’organo ecc.

L’architetto Torretta proponeva poi, nell’impossibilità attuale di prendere per base la primitiva costruzione, di ripristinare lo stato in cui si trovava la chiesa alla metà del cinquecento, limitandosi a modificare i cornicioni e le cornici per nulla rispondenti allo stile, a far ritornare alla luce le quattro colonne chiuse nei pilastri, e a dipingere la volta e le pareti attenendosi al saggio delle decorazioni unito al rapporto.

In quanto alla facciata, il compianto architetto diceva che dal momento che si doveva rifarla completamente, il meglio era di richiamarla allo stato originario, di cui rimangono le suaccennate indubbie vestigia, ed il campanile avrebbe poi dovuto modificarsi per accostarsi il più possibile allo stile della facciata.

La facciata secondo questo progetto avrebbe dovuto essere decorata con pietre naturali od artificiali a seconda della destinazione e della decorazione stessa. Il finestrone circolare avrebbe dovuto avere il contorno in terracotta a smalto policromo. Modifiche si sarebbero fatte alla gradinata di accesso che per l’avanzamento della unica facciata doveva maggiormente estendersi verso la piazza.

Il progetto Torretta importava in quei tempi un preventivo di circa 18000 lire.

Per mancanza di fondi il progetto non venne fin’ora eseguito.

Nel 1820 viene benedetto il nuovo camposanto che è poi l’attuale e che sorge a mezza costa del monte tra Varenna e Fiume Latte in una posizione pittoresca quanto mai. Nel 1859 dovette essere ampliato e un nuovo ampliamento subì in questi ultimi anni.

Alla data del 30 dicembre 1857 troviamo un conto presentato da Giorgio Pruneri fonditore di campane in Grosio presentato a Carlo Maglia di Gitana dal quale si ricava che le chiesa di Gitana consegnò al fonditore una campana vecchia pesante rubbi 24,15,01, e ricevette invece due campane nuove del peso una di rubbi 34,22,2 e l’altra di rubbi 24,19,7. La spesa ammontò a lire 2490,56.


IL 1848-49

La notizia della sollevazione di Milano era giunta nei paesi del lago come un baleno. Il 19 Marzo in Bellano si era già costituito un comitato di pubblica sicurezza al quale facevano capo gli insorti di Varenna.

Baldassare Torretta nativo di Varenna ma domiciliato a Milano, perchè intento in quei giorni a dipingere nello studio del conte Bel-