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delle case civili con giardino situato nel luogo denominato Ciodera, o Porta di Varenna.

Siccome egli ha in progetto di migliorare quello stabile così desidererebbe rettificare e portare avanti il muro di sostegno del proprio giardino verso la strada militare, al doppio scopo di farvi un più comodo ingresso, e guadagnare un po’ di spazio superiormente, e per riuscire in ciò sarebbe bisogno che il Comune gli lasciasse occupare ritagli di terreno a lui affatto inutili, e rifare la strada che sale alla diroccata Porta di Varenna, ora servente soltanto a possessori di pochi vicini fondi.....». Il comune di Varenna accondiscese a questa richiesta.

Durante la costruzione della strada rotabile vennero eseguiti due tronchi di strada: il primo mette alla Villa Monastero, e il secondo, che ha origine all’uscita Nord del paese, presso la già Villa Venini, di fronte alla Villa Boselli, mette nella contrada inferiore. Quest’ultimo tronco venne eseguito ad istanza del Parroco e dei fabbricieri, onde permettere alle processioni di compiere un determinato giro nel paese, come si praticava prima che fosse manomessa l’antica strada.

Venne inoltre costruito un nuovo accesso alla vecchia strada del Camposanto. Prima si perveniva al camposanto da una vecchia strada tortuosa e rampante che esisteva tra Varenna e Fiume Latte, ma a causa della qualità scorrevole del terreno e della ripidezza della falda di monte, essa non potè reggersi quando vennero eseguiti gli scavi sottoposti, che occorsero per l’impianto di nuovi muri, per cui una tal vecchia comunicazione rimase distrutta. Convenne quindi con la costruzione di un contromuro raggiungere una necessaria altezza, e stabilire un’artificiosa salita secondo, le indicazioni date dal Parrocco e dai fabbricieri.

Il tratto di strada Olcio Varenna fu reso praticabile sin dal principio del 1830, sebbene ancora incompleto in molte parti essenziali, segnatamente sui muri di sostegno, e fu aperto in quell’anno alla staffetta erariale.

Nella notte dal 16 al 17 febbraio 1832 fra la prima e la seconda galleria di Morcate si staccò dal monte un grosso strato di roccia, i di cui voluminosi massi copersero circa metri 72 delle strada sottostante per un’altezza di metri 4. Furono distrutti 70 metri di parapetto superiore, e 30 metri di parapetto esterno. Occorsero quattro giorni di lavoro per il parziale sgombro e l’apertura del passaggio. Per il ripristino completo della strada vennero impiegati 17 operai che lavorarono dal 16 febbraio al 3 marzo 1832, con la seguente paga: capo minatore L. 2,80 al giorno; minatore da L 2 a L 1,80.

Nel 1834 il comune di Varenna domandò che venisse costrutto a carico del Governo un nuovo porto, ed un tronco di strada che ad esso facesse capo. Ma la domanda non venne accolta, limitandosi il Governo ad accordare al comune piccoli sussidi per la costruzione della sola strada.