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Dunque gli abitanti di Varenna che con la venuta dei ricchi Isolani potevano ormai disporre di sufficiente denaro, con questa compra finirono col liberarsi dalla padronanza dell’arciprete di Monza. La sudditanza spirituale però, come vedremo più avanti, della chiesa di Varenna da quella di Monza continuò per moltissimi anni1.

Come si è visto fin dall’anno 769 la chiesa di Monza possedeva terre ed oliveti in Olcio e Varenna, per la donazione del diacono Grato, terre che furono secondo il Varisco, il nucleo della corte di Varenna. E’ da ritenersi che i Varennesi abbiano nel 1189 acquistate quelle medesime terre riscattandosi così dalla servitù feudale.

Negli anni che seguirono la distruzione dell’Isola la Lombardia fu teatro delle cruenti guerre del Barbarossa.

Nella primavera dell’anno 1176, numerose truppe tedesche scesero dalla Germania e, per il lago di Como entrarono in Lombardia.

Il Barbarossa, infranta la tregua e postosi alla testa dell’esercito, andò, seguito dai Comaschi suoi fedeli amici, incontro ai Milanesi. Ne avvenne la famosa battaglia di Legnano, che dette origine all’armistizio di Venezia del 1177 ed alla pace di Costanza del 1183, la quale coronando gli sforzi della lega Lombarda, affermò definitivamente l’autonomia dei comuni.

A proposito del Barbarossa il Rebuschini racconta questo aneddoto: nel 1137Fonte/commento: 524 i Pievesi e gli Isolani attaccarono sul lago e depredarono completamente il ricco convoglio del bagagli dell’imperatore diretto in Germania. Poche delle navi comensi che scortavano il trasporto poterono salvarsi, e quelle che si gettarono sui prossimi lidi di Tremezzo, Menaggio, Bellagio e Varenna, furono preda di quei terrazzani2.

Con la pace di Costanza del 1183 e con la carta di Reggio (11 febbraio 1185) la repubblica di Milano estendeva la sua giurisdizione su

  1. Nelle carte Varisco dell’Ambrosiana (Pacco II, n. 36) esiste il seguente elenco, che crediamo inedito, di redditi che Monza possedeva in Varenna. LaFonte/commento: 524 appare della fine del secolo XII.
    «In Villa Varene solidos IIII. In curte de fluminos bernardus denarios II. Pagano Benzone denarium I. Milicia denarios XII. In curte de Grumello denarios XVI pro curte superiori et inferiori. Casa Vulpis denarios IIII. Casa Oldradi denarios IIII et in alia parte denarium I pro equalitate. In curte de flumine vini meusura I. Milicia staria V. Curia inferiori de flumine staria IIII. In natura vini mensura I posta IIII pro uno quoque vini staria II. In coxola solidos III et posta IIII, vini mensura I, carnis Iibros XXXXXX, casei libros XXII, due de suprascriptis dantur silicis, faces XXXII, perticae quantum sufficiunt ad olivas discutiendos, pallae quantum duo hominus portare possunt, rafine quantum sufficiit dolio in quo oleum deferendum est. Soliginis modia IIII ad starium de garlinda. Sancto Johanis de Varena siliginis modia I ad starium garlinde. Item panigo casei libras V. Item rivolo denarios solidos III pro Sancto Salvatore. Insuper totum pasta XXXII.
  2. Rebuschini, op. cit. Tomo I, pag. 191.