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tutte le terre della riva orientale del lago passarono sotto il dominio di Como.

Il trasferimento degli Isolani a Varenna dette subito luogo a numerosi atti di compra e vendita di terre e di case: di questi daremo alcuni regesti in apposito volume di documenti, fra i quali però, non se ne trova alcuno, e ci rincresce assai, che dia un riflesso della vita amministrativa e politica del paese nel primo secolo della venuta degli Isolani, cioè dal 1200 al 1300; vita che, come si desume dagli altri documenti consultati, fu indubbiamente interessantissima, e ricca di avvenimenti pubblici e privati.

Si è già parlato della dipendenza della chiesa di S. Giovanni e della Corte di Varenna da Monza.

In un privilegio di Clemente III alla Chiesa di Monza, anno 1188, troviamo confermata questa dipendenza1.

A tal proposito togliamo la seguente notizia da una pergamena del 15 febbraio 1188: Frangerius Bonvasalli da Monza vende all’arciprete della chiesa monzese Oberto de Terzago tutti i suoi diritti, sul mulino nuovo della Baragiola, e su nove pertiche di terra, annessa «pro medietate» nonchè su tutti i diritti, e corsi d’acqua relativi ricevendone prezzo pattuito in lire 60 di mezzi denari «quos denarius ibi predictus Obertus accepit a Bonensenia et Bonora et Iacobo de Burgo et Algerio de Rivori et Doniello Iudice et Petro de Cixelia ab eorum parte et a parte quorundem sitorum suorum nominative pro venditione quam ipse dominus Obertus fecerat eis de terra de Varena»2.

E da un altro analogo documento, pubblicato dal Frisi, togliamo che avendo Giacomo Cagapisto del fu Roberto, sua madre Paracasa, e sua moglie Ladina, venduto a titolo di livello ad Oberto, arciprete della chiesa di Monza, e a Eriprando Giudice e console del comune di Milano tutti i loro possedimenti nei luoghi Balsamo, Cinisello e Bresso, è autorizzato detto arciprete di Monza a ricavare il denaro per il pagamento, nella somma di lire trentasette e soldi dieci dai beni di Varenna venduti agli uomini stessi di Varenna3.

Questo documento è stato recentemente pubblicato dal Manaresi nel suo pregevolissimo libro: «Gli atti del comune di Milano» fino all’anno MCLXVI a pagina 239.

  1. Pubblicato dall’Ughelli. Italia sacra, tomo IV.
  2. Archivio di Stato di Milano, Fondo di religione. Pergamena: Monza Capitolo, 252 b.
  3. Frisi, Memorie storiche di Monza. Documento 7 marzo 1189: «... et debet comune Mediolani habere de ipsis rebus venditis secundum computum ipsarum librarum ducentarum et ecclesia Modoetiensis debet residuum habere quas libras trecentas septem et solidos decem predictus dominus archipresbiter accepit de rebus de Varena venditis hominibus de Varena, sicut ipse dixit et protestatus fuit, quia sic inter eos convenit...».