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secolo xviii | 287 |
Giov. Battista Venini amendue di Varena, dirette a V. E. furon ritornate alla Municipalità di Varena stessa per la di lei informazione intorno all’esposto nelle medesime, la quale sebbene fosse cognita delle ingiustizie e dei danni sofferti dal medesimo Brenta, non si è degnata fin’ora di riferire la verità, ma piuttosto in contrario. Viceversa rispetto all’informazione sulla Rimostranza del Venini, dicesi che l’abbiamo fatta datare da lui medesimo, quando che in queste parti è pubblicamente notorio che lo stesso Venini intorno a quanto ha riferito, se si osserva la verità non può avere alcun merito, poichè l’anno 1799 quando entrarono in questo Stato le Armate Austro-Russe, esso non occupava nessuna Carica municipale, nè nella Guardia Nazionale che si mosse contro le truppe Francesi di cui io sottoscritto era il Capitano, e fui sempre alla testa delle medesime come meglio proverò a tempo opportuno, ed il detto Venini altro non fece che portarsi avanti ai superiori delle dette armate falsamente persuadendogli d’essere egli il Capo per quindi essere premiato, e come infatti portò una medaglia d’oro di onore, una nello stesso tempo che si fingeva propizio al Governo Austriaco teneva nascosti presso di sè i di lui principali nemici, tra quali il S. Sommariva che poi dopo il reingresso dei Francesi in Italia occupò la prima carica del Governo e il detto Venini lo spedì in tempo di notte per Como da Federico e Rinaldo fratelli Scanagatta di Varena stessa che lo attestarono, ed egli essendosi poi ritirato a Venezia circa un anno, dicesi per ordine del medesimo Sommariva, ritornò a casa propria senza nessuna molestia, ed anzi segretamente premiato»1.
Che il Santino Pirelli, e il di lui padre Natale, fossero contro i Francesi, lo prova anche la seguente denuncia colla quale si accusa anche Giovanni Battista Venini di parteggiare per gli Austriaci.
Repubblica Cisalpina, anno viii.
«Pirelli Natale e il di lui figlio Santino, oltre all’essere partitante del Governo Austriaco furono i primi che si armarono contro li Francesi all’ingresso degli Austriaci. Causarono l’arresto ed un lungo carcere ad un certo Camperone di Lierna.
Erano spie dichiarate dell’inallora Podestà di Lecco Gian Battista Cetti, ed a causa delle loro disposizioni vennero causati non pochi danni a dei patrioti.
Costoro in occasione portaronsi in Colico armati contro li Francesi derubarono li stessi Francesi di granalia e grassino e polvere convertendo il tutto a propri casi.
Furono li primi ad estirpare l’albero della libertà in Varenna. Segretamente poi Natale Pirelli si dimostrò un denso partitante Austriaco,
- ↑ A. S. M. Regno Lomb. Veneto. Presid. di Governo. Atti segreti. Cart. 1a.