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AVVENIMENTI VARII

Al principio del secolo XVIII il nostro lago è ancora percorso su e giù da varie soldatesche. Funesto fu per le località della riva orientale del lago il passaggio delle truppe del marchese Davia, nell’aprile del 1704, per correre da Lecco al Castello di Fuentes.

Due mesi dopo il principe Eugenio di Savoia, comandante le truppe imperiali in Italia, volendo rompere ogni comunicazione tra Milano e Versailles decise d’impossessarsi anche del forte di Fuentes. Questo forte, di robusto profilo, eretto sopra una rupe circondata da terreno paludoso, parte bastionato, parte tanagliato, e munito d’un massiccio cavaliere pareva inespugnabile. Il principe Eugenio vi mandò il luogotenente-imperiale Ledlitz, il quale proveniente da Trezzo giunse a Lecco il 10 ottobre 1706 con 250 dragoni del reggimento Pälffy, e lasciando indietro la maggior parte dei cavalli, tragittò in barca i suoi uomini fino a Colico.

Nel pomeriggio del giorno 11 si appressò al forte di Fuentes, inerpicandosi su di una roccia ad ovest del forte stesso, ma con le poche forze che aveva il Leydlitz non avrebbe condotta a termine l’operazione tanto presto, se non fossero accorsi in suo aiuto molti paesani ed abitanti del luogo, che parteggiavano per gli Imperiali. Il giorno 15 prima ancora che arrivassero da Lecco le artiglierie, la guarnigione del forte si arrese e fu mandata prigioniera a Lodi.

Nell’anno successivo forti contingenti di truppe imperiali scendono dalla Baviera per i Grigioni e la Valtellina sul lago, dove fanno tappa prima di entrare nella pianura lombarda.

Ma più forti passaggi di truppe pei quali Varenna risente sensibili danni, hanno luogo durante la rivoluzione francese come vedremo più avanti.

Inondazioni. — Per cinque anni di seguito e cioè dal 1746 al 1750, il lago, a causa delle insistenti dirotte piogge, fu in pericolosa piena. Furono fatti degli studi e adottate provvidenze per meglio sistemare il ponte di Lecco ed il corso dell’Adda, ed a queste spese concorsero tutti i comuni del lago.

Per i continui danni arrecati dalle escrescenze delle acque del lago alla città di Como e suoi borghi ed alle altre terre del lago nell’agosto del 1750 si riunì in Varenna una commissione, presieduta dal marchese Don Gerolamo Castiglione, Questore del Magistrato Camerale, assistito dal Nobile Sig. Don Gaspare Ayroldi, dai sindaci provinciali e dai delegati comunali, la quale ebbe l’incarico di constatare i danni arrecati e di provvedere ai mezzi necessari per porvi rimedio. Mezzi che d’altronde erano già stati concretati in un precedente congresso, e che si riducevano alle sistemazioni dei due torrenti di San Rocco e Gargantino. Al con-