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secolo xviii 279

come la sento e come è in realtà questo si spesso cambiarsi dei sacerdoti nuovi riesce di poca soddisfazione, anzi di scandalo al popolo e di sempre nuovo fastidio al povero curato al quale ne basterebbe uno, e sarebbe di meglio anche per il popolo, uno che fosse stabile e di quella abilità e buona volontà di lavorare nella vigna del Signore che vorrebbero fossero tutti i sacerdoti nelle parrocchie il regio governo, e però mi raccomando caldamente a Lei, se mai vi fosse luogo di ottenere un qualche assegno per un sacerdote confessore, non ne avendo alcuno nelle parrocchie, ed essendovi più benefici malamente adempiuti.

Il noto sacerdote signor Ignazio Scotti di cui le scrissi nell’ultimo mio con qualche alterazione si perchè provocato dal suo mal procedere non credendosi altro ripiego, ma meno però del vero, egli è da più settimane assente e pure si è assunto l’obbligo di adempiere ad una messa quotidiana all’altare del Rosario. Ma nè a me nè al popolo mio molto importa che sia assente, anzi meno disturbo. - Di ciò è informato monsignor Vicario, e pure non si vede provvidenza e quel che è più bello atteso ai suoi mali diporti non ha mai potuto ottenersi dal vescovo di Como la dimissione, ed il curato bisogna che taccia, che dissimuli e faccia contro la coscienza e gli ordini stessi dell’arcivescovado non potendo dir sua ragione neanche col secondo sacerdote, cioè col prete Panizza che pur patisce della crisi, essendo stato per più tempo già anni sono e incarcerato e prima sospeso dal suo vescovo. A dirla in corto essenzialmente rispetto ai sacerdoti non però del luogo si verifica il proverbio che Varena nullius plebis, nullius ritus, nullius cantus, nullius legis, perchè vennero e vengono e dimorano senza i loro recapiti, come più lor piace e senza la debita dipendenza e soggezzione....» 1.

Nel febbraio dell’anno 1795, cinque capi di casa soggetti alla parrocchia di Varenna, presentarono un ricorso alla Curia di Milano per essere da quella staccati ed aggregati a quella di Lierna, perchè più vicini a questa. La Curia non accolse il ricorso. Nella lettera da essa scritta al magistrato Politico Camerale per informarlaFonte/commento: 526 sulle ragioni che l’avevano indotta a non adottare l’invocato provvedimento, sono contenute le seguenti notizie: «Dalle prese informazioni rileva la Curia arcivescovile d’essere Varenna distante da Lierna quattro miglia ed altrettanto estendersi il suo territorio, nel quale distretto si vedono lungo la riviera tre piccole case di massari, le quali non formano corpo, ma sono l’una dall’altra distante un buon quarto d’ora, nominate la Gonzaga, la Pianca, il Bellotto, ed un’altra situata sul monte detto il Vedrignano, lontano dalle altre quasi mezz’ora, le quali tutte formano la popolazione d’anime ventuna. Tutte quante cassine piccole, sebbene siano più vicine a Lierna che a Varenna, la strada però che conduce

  1. A. S. M. Culto. Cari. 1399.